domenica 28 gennaio 2018

Le opere non sono altro che lacrime

Ogni vero artista sa bene che il pubblico serve soltanto per rompere i coglioni e del pubblico ha sempre paura. Vorrebbe che ogni sua opera non fosse mai criticata, proprio come fa un padre per un figlio, verso il quale vorrebbe che non vi fosse alcuna critica, perché per lui, suo figlio è unico. Sarebbe bello che ogni artista potesse parlare con le proprie opere, ma in realtà queste o prendono il volo o rimangono in un cassetto, spesso mute, indifese. Per un vero artista le opere non sono altro che lacrime, mascherate dai conflitti, dalle apparenze, dalle consuetudini. Un vero artista cerca sempre di coinvolgere nelle proprie emozioni ogni sorta di personaggio, ma non riuscirà mai a restituire al mondo la verità sulle proprie scelte, perché difficilmente sceglie, ma accoglie. Ed io nell'accogliere i miei 51 anni sto cominciando a stufarmi, non tanto dell'arte, ma della necessità di far sopravvivere le piccole creazioni, troppo fragili, tenere, patetiche. Queste muoiono perché trovano sempre meno ossigeno nel mio cuore. Mi alzo e vedo scomparire ogni cosa, uccisa dal niente, dal disinteresse, dalla superficialità, dal consumismo sfrenato che crea emozioni al mondo ben più gradite a quanto pare. Si lacerano le speranze, le opportunità, le motivazioni. La pentola continuerà a bollire sino a che l'acqua scomparirà pian piano. A quel punto per forza maggiore chiuderò il gas.