Una delle caratteristiche principali di ogni popolo, dalla preistoria sino ai giorni d'oggi è stata quella di conquistare i propri spazi vitali e di esercitare su di questi il proprio predominio. L'ordinamento del predominio, dai capi tribù sino alle moderne democrazie, viene comunque gestito da pochi, ovvero da eletti, da rivoluzionari che hanno conquistato il potere, da famiglie reali, da militari o da qualsiasi altra persona o gruppi di persone che hanno le chiavi delle armi e la licenza di amministrare il patrimonio dei
loro popoli. Gli spazi vitali dei più forti, con il tempo sono cresciuti di dimensione ed hanno incontrato altri popoli, fronteggiandoli, inglobandoli, convertendoli alla propria religione. Tutto questo con strategie di ogni genere, una delle più usate è stata ed è tutt'ora la guerra. I popoli più forti si sono insediati con la forza nei territori più prosperi, sterminando gli indigeni, reclutando schiavi, proprio dove la materia prima poteva servire a qualcosa di più che cibarsi, dal momento che la pietra non era più idonea per costruire armi efficienti. Occorreva il ferro, una delle risorse che ancora oggi è indispensabile per l'apparato militare di ogni popolo, i territori occidentali sono ricchi di miniere di ferro, un po' anche per la posizione dei continenti, vicini al polo nord. Con il ferro e successivamente con il carbone l'uomo ha costruito e avviato le macchine, cavalcando le grandi ere della rivoluzione industriale, servendosi più che altro dell'energia del vapore ottenuta mediante la combustione del carbone che scaldava l'acqua nelle caldaie delle fabbriche, delle locomotive, delle navi. Con lo sviluppo dell'energia elettrica si sono costruiti motori ancora più efficienti e i combustibili che occorrevano per muovere il mondo delle macchine si orientavano sempre di più verso il petrolio. Il petrolio è un combustibile fossile che si ottiene tramite estrazione ed i processi di estrazione sono comunque processi industriali. Per natura il petrolio è riserva di grandi giacimenti sparsi un po' ovunque in tutto il mondo, ma concentrati più che altro in medio oriente, in africa, insomma in zone climaticamente calde.
loro popoli. Gli spazi vitali dei più forti, con il tempo sono cresciuti di dimensione ed hanno incontrato altri popoli, fronteggiandoli, inglobandoli, convertendoli alla propria religione. Tutto questo con strategie di ogni genere, una delle più usate è stata ed è tutt'ora la guerra. I popoli più forti si sono insediati con la forza nei territori più prosperi, sterminando gli indigeni, reclutando schiavi, proprio dove la materia prima poteva servire a qualcosa di più che cibarsi, dal momento che la pietra non era più idonea per costruire armi efficienti. Occorreva il ferro, una delle risorse che ancora oggi è indispensabile per l'apparato militare di ogni popolo, i territori occidentali sono ricchi di miniere di ferro, un po' anche per la posizione dei continenti, vicini al polo nord. Con il ferro e successivamente con il carbone l'uomo ha costruito e avviato le macchine, cavalcando le grandi ere della rivoluzione industriale, servendosi più che altro dell'energia del vapore ottenuta mediante la combustione del carbone che scaldava l'acqua nelle caldaie delle fabbriche, delle locomotive, delle navi. Con lo sviluppo dell'energia elettrica si sono costruiti motori ancora più efficienti e i combustibili che occorrevano per muovere il mondo delle macchine si orientavano sempre di più verso il petrolio. Il petrolio è un combustibile fossile che si ottiene tramite estrazione ed i processi di estrazione sono comunque processi industriali. Per natura il petrolio è riserva di grandi giacimenti sparsi un po' ovunque in tutto il mondo, ma concentrati più che altro in medio oriente, in africa, insomma in zone climaticamente calde.
L'occidente rendendosi conto dell'insufficienza di questo combustibile nei propri territori, indispensabile per il funzionamento dell'industria e dei mezzi di trasporto, ha pensato bene di estendere il proprio predominio verso territori molto lontani da noi per religione e costumi. Sono iniziate così le guerre più importanti dell'ultimo secolo motivate sempre e comunque da motivi economici e espansionistici. Le colonie sono state vani tentativi di conversione dei popoli mediorientali, quindi l'unico modo per avere le risorse energetiche a basso costo era lasciarli nell'ignoranza e nella povertà. Lasciando che questi popoli si arricchissero di conoscenza, che prendessero coscienza dei propri diritti sul lavoro e quant'altro potesse renderli meno schiavi, sarebbe stato deleterio per l'intero occidente. I costi di estrazione del petrolio sarebbero stati molto più alti in quanto la mano d'opera sarebbe costata molto di più. La conquista dei diritti sul lavoro che in occidente si è affermata grazie alle rivoluzioni, alle lotte sindacali, agli ideali moderni espressi in origine dal socialismo, dal comunismo e successivamente dalla maturazione del concetto di lotta di classe in generale, ha prodotto una risposta concreta: l'aumento del costo del lavoro. Il potere occidentale non essendo riuscito a mantenere nei propri popoli il concetto di schiavitù, non contemplato apparentemente nelle logiche democratiche, ha preferito mantenerlo altrove. Così l'occidente ha scoperto che nella povertà e nell'ignoranza l'uomo può rimanere per sempre schiavo e per mantenere un uomo schiavo occorre che sia costretto ad esserlo. Solo i regimi autoritari, sorretti da religioni interpretabili a misura di potere, possono mantenere questo stato di cose, possono fare in modo che un operaio riesca ad estrarre il petrolio al minimo costo possibile affinché noi potessimo ingrassare smisuratamente la nostra gente. L'occidente si è adoperato e si adopererà ancora affinché in questi paesi poveri l'ordinamento politico rimanga sempre con logiche medievali, con dittatori al potere in grado di far lavorare la gente a costi bassissimi con armi e con mezzi prodotti e venduti da noi.
Il ferro in cambio del loro petrolio, con la differenza che il petrolio non fora la pelle, il ferro si.