Oggi, 16 agosto, ho deciso di concedermi una passeggiata solitaria a Villa Strozzi, con la mia macchina fotografica al collo. C'è una tonalità particolare che questa macchina mi restituisce, un preset che sto sperimentando ultimamente e che mi affascina sempre di più. Passeggiare con la macchina fotografica al collo, immerso in questo gioco di luci e ombre, è un'esperienza che trovo profondamente appagante.
Firenze oggi è avvolta in una calma inusuale. Non sono abituato a vedere la città così quieta, forse perché di solito evito di uscire d’estate quando le temperature sono elevate. Ma oggi pomeriggio qualcosa mi ha spinto a non restare in casa, a uscire e catturare frammenti di questa tranquillità con la mia macchina fotografica. La fotografia, per me, è un'arte meravigliosa: non solo cattura gli attimi che stai vivendo, ma ti offre anche spunti e idee, per tutte le altre passioni.
È vero, oggi si può scattare tranquillamente con uno smartphone. Il mio, ad esempio, ha una fotocamera eccellente. Eppure, c'è qualcosa di speciale nell'avere una vera macchina fotografica al collo, con un'ottica ben definita. È un rapporto esclusivo con la fotografia, non interrotto da notifiche o telefonate. La macchina fotografica ti lega al cuore dell'inquadratura, alle impostazioni che hai scelto con cura.
Sto anche considerando l'idea di acquistare una macchina fotografica che non mostri subito gli scatti. Mi piace l'attesa e vedere successivamente le foto a casa, con calma. Di solito aspetto il giorno successivo, e lascio che le immagini fermentino, maturino. È un modo per impiegare al meglio il tempo, per dare valore a ciò che ho catturato.
Ecco, vi lascio uno scatto di questa giornata, un frammento di quella calma che ho trovato passeggiando per Firenze.