lunedì 25 agosto 2025

Perché pochi amici custodiscono la vera libertà


In un'epoca in cui il mondo si vanta di una connettività senza precedenti, e le metriche sociali spingono verso un'abbondanza di 'amici' digitali, mi sono spesso interrogato sul vero significato e sulla profondità dei legami umani. È una scelta di pochi amici una fuga, una sottile armatura contro la superficialità, o forse una deliberata immersione in un'autenticità più rara?

Per me, la risposta risiede nel tempo, quel bene intangibile che si dissolve tra le dita come polvere di stelle. Dedicare tempo a ciascuna delle innumerevoli connessioni che il moderno 'connettere' ci propone significherebbe sottrarlo al soffio vitale delle mie attività creative. La mia arte, i miei progetti, le mie visioni reclamano spazio, silenzio, una dedizione quasi monastica. È in questa prospettiva che la scelta di un cerchio ristretto di amicizie non è una protezione, ma una curatela, un atto di amore verso la mia essenza e verso chi scelgo di includere nel mio mondo più intimo.

Gli amici, nella mia visione, non possono nascere da algoritmi o da fenomeni di connessione di massa. Essi emergono da scelte intime, complesse, radicate nella presenza fisica, nel calore di uno sguardo, nella risonanza di una conversazione profonda. In questo spazio di autenticità, guadagno una libertà inestimabile e un santuario interiore. Non c'è la pressione di dover 'essere' qualcosa per molti, ma la gioia di 'essere' pienamente se stessi per pochi.

Questa scelta eleva la definizione stessa di amicizia a un piano più esigente, quasi sacro. Gli amici diventano coperte dell'anima, custodi reciproci di vuoti, in grado di accogliere e condividere i bisogni più profondi. E per me, questa alchimia si compie in maniera sublime quando condividiamo le stesse passioni. Non è solo un hobby comune, ma un fuoco interiore che arde, una scintilla che accende conversazioni infinite e progetti condivisi. L'amicizia diventa un laboratorio dell'anima, un palcoscenico per idee, un rifugio per ispirazioni.

È indubbiamente più facile aprirsi completamente, mostrare la propria vulnerabilità senza riserve, quando ci si rivolge a poche persone fidate. In un numero esiguo si trova la confidenza, la certezza di essere compresi senza giudizio, di essere accolti nelle proprie sfumature più delicate. Questa non è debolezza, ma la più grande forza che un cuore possa esprimere.

La vera felicità e il senso di appartenenza, quindi, non si misurano con il numero di volti che ci circondano, ma con la qualità, l'intensità, la risonanza dei pochi legami che scegliamo di nutrire. Come un artista seleziona con cura i colori per la sua tela, così io scelgo le anime che dipingono la mia esistenza. In quelle poche stelle, risiede l'infinito del mio cielo interiore, un universo di significato e di vera connessione.

venerdì 22 agosto 2025

L'eco visiva dell'anima: Quando la fotografia dipinge il tempo


Fin dai primi anni della mia infanzia, la fotografia ed il cinema Super8 non sono stati solo un passatempo, ma un vero e proprio atto d'amore. Ricordo l'odore della pellicola, la disciplina imposta dal suo costo, ogni fotogramma una decisione ponderata, un frammento di realtà che sceglievo di sottrarre all'oblio con la mia cinepresa o con la mia macchina fotografica. Non era solo un modo per fissare l'esistente, ma per intessere una narrazione personale, riscrivendo il mondo un istante dopo l'altro.

Il mio "diario fotografico" è un caleidoscopio di esperienze: le terre lontane esplorate con meraviglia, i volti amati della mia famiglia, istanti di pura felicità. Ogni scatto è una storia che decido di condividere, mentre altre, più intime, riposano nel silenzio del cuore. Queste immagini non sono semplici ricordi sbiaditi; sono ponte verso il passato, strumenti potenti che mi aiutano a ricostruire la mia storia, aprendo varchi inaspettati a profonde riflessioni.

Quando ripercorro queste tracce visive, spesso rivivo quei momenti con un'intensità sorprendente, ma senza l'ombra del rimpianto. È un dialogo con il me stesso di ieri, un'osservazione serena di un percorso che mi ha plasmato. Questo viaggio attraverso le mie fotografie non solo consolida la mia percezione di chi sono e da dove vengo, ma illumina il presente, rendendomi più consapevole, più grato per le piccole e grandi gioie che la vita offre. Ogni foto è un battito d'anima, un promemoria costante di tutto ciò che è caro e prezioso.

domenica 17 agosto 2025

Passeggiata fotografica a Villa Strozzi

Oggi, 16 agosto, ho deciso di concedermi una passeggiata solitaria a Villa Strozzi, con la mia macchina fotografica al collo. C'è una tonalità particolare che questa macchina mi restituisce, un preset che sto sperimentando ultimamente e che mi affascina sempre di più. Passeggiare con la macchina fotografica al collo, immerso in questo gioco di luci e ombre, è un'esperienza che trovo profondamente appagante.

Firenze oggi è avvolta in una calma inusuale. Non sono abituato a vedere la città così quieta, forse perché di solito evito di uscire d’estate quando le temperature sono elevate. Ma oggi pomeriggio qualcosa mi ha spinto a non restare in casa, a uscire e catturare frammenti di questa tranquillità con la mia macchina fotografica. La fotografia, per me, è un'arte meravigliosa: non solo cattura gli attimi che stai vivendo, ma ti offre anche spunti e idee, per tutte le altre passioni.

È vero, oggi si può scattare tranquillamente con uno smartphone. Il mio, ad esempio, ha una fotocamera eccellente. Eppure, c'è qualcosa di speciale nell'avere una vera macchina fotografica al collo, con un'ottica ben definita. È un rapporto esclusivo con la fotografia, non interrotto da notifiche o telefonate. La macchina fotografica ti lega al cuore dell'inquadratura, alle impostazioni che hai scelto con cura.

Sto anche considerando l'idea di acquistare una macchina fotografica che non mostri subito gli scatti. Mi piace l'attesa e vedere successivamente le foto a casa, con calma. Di solito aspetto il giorno successivo, e lascio che le immagini fermentino, maturino. È un modo per impiegare al meglio il tempo, per dare valore a ciò che ho catturato.

Ecco, vi lascio uno scatto di questa giornata, un frammento di quella calma che ho trovato passeggiando per Firenze.

sabato 9 agosto 2025

Stefano Terraglia - Il respiro delle pareti

"Il respiro delle pareti" è un cortometraggio sperimentale fotografico intenso che esplora il tema della solitudine e del tempo sospeso. Attraverso una serie di immagini fotografiche accompagnate da una narrazione profonda, il corto racconta la storia di un uomo anziano immerso nel silenzio di una casa vuota, fatta di stanze abbandonate e memorie vive. Ogni fotografia cattura la luce filtrata, le ombre e i dettagli quotidiani che diventano simboli di un isolamento profondo e meditativo.Questo corto fotografico invita lo spettatore a riflettere sul senso della solitudine, sul peso dei ricordi e sul fragile confine tra presenza e assenza. Un viaggio visivo e sensoriale perfetto per chi ama il cinema d’autore, la fotografia emozionale e le storie intime.

Sardegna Incredibile: Un viaggio fotografico tra le meraviglie dell'isola

Questo video presenta una raccolta selezionata di fotografie che catturano la straordinaria bellezza e l'essenza unica della Sardegna, documentando esplorazioni e momenti indimenticabili vissuti negli anni 2023, 2024 e 2025. Attraverso questo suggestivo slideshow, sarete condotti in un percorso visivo attraverso paesaggi mozzafiato, dalle acque cristalline delle sue spiagge più celebri alle calette nascoste, dai borghi caratteristici alle zone selvagge e incontaminate. Le immagini offrono uno spaccato dettagliato della ricchezza naturale e culturale dell'isola, mettendo in risalto le sue coste iconiche e la flora mediterranea che rendono la Sardegna una destinazione di viaggio affascinante e indimenticabile.