domenica 19 ottobre 2025

Come ho creato Alina Lysor

Tutto è nato da un desiderio profondo, quasi un’ossessione: dare una forma compiuta a quel cassetto stracolmo di vecchi appunti musicali e frammenti melodici che avevo accumulato nel corso degli anni. Erano idee preziose ma incomplete, in attesa di una voce e di un volto che potessero portarle nel mondo. Per fare questo, però, sentivo che l'approccio doveva essere radicalmente nuovo. Doveva esserci una musa, e doveva esserci la tecnologia.

La vera scintilla, il catalizzatore umano di tutto, è stata Alessandra, mia moglie. Lei non solo ha compreso la visione concettuale, ma ha offerto il dono più grande: la possibilità di utilizzare le sue fotografie come punto di partenza. Alina Lysor, l’entità virtuale che oggi conoscete, è nata da un atto di fiducia e collaborazione, un dialogo artistico che inizia con l’amore e si traduce in codice. Ho utilizzato strumenti di intelligenza artificiale avanzati per non copiare l’immagine di Alessandra, ma per scandagliarla, trasformarla e distillarne un archetipo visivo che fosse unico e, al contempo, portasse con sé un’eco di quella familiarità umana.

Una volta gettate le basi visive, mi sono concentrato sulla componente sonora. Ho preso le mie vecchie melodie e le ho date in pasto all’IA. L'intelligenza artificiale, nel progetto Alina Lysor, non è un semplice strumento di produzione, ma un vero e proprio partner creativo. Ha analizzato le mie strutture armoniche imperfette, le ha rielaborate, suggerendo variazioni ritmiche e orchestrazioni che da solo non avrei mai esplorato. È un processo di co-creazione dove l'intuizione umana (il mio bagaglio emotivo) si fonde con l'elaborazione algoritmica, espandendo i confini del mio potenziale compositivo.

Ma la vera magia, la parte che infonde una profonda umanità nel codice, risiede nella voce di Alina. Ancora una volta, ho dovuto chiedere il permesso ad Alessandra per l’atto più intimo: clonare il suo timbro vocale. Con il suo pieno consenso e consapevolezza, ho potuto dare ad Alina una voce. Non è la voce di Alessandra in sé, ma un timbro generato e manipolato che risuona delle sue caratteristiche uniche. Questo ha creato una sonorità eterea e affascinante, un ponte uditivo tra la persona reale e l'entità concettuale.

Dopo aver ricostruito l'aspetto visivo partendo dalle immagini base e aver dato vita alla musica e alla voce, è nata l'idea di condividere questo esperimento con il mondo. Abbiamo lanciato l'account Instagram, un blog e diversi contenuti in rete, trattando Alina non solo come un’artista, ma come un manifesto sulla creatività digitale avanzata. È fondamentale per la filosofia di Alina Lysor mantenere una totale e costante trasparenza. Dichiariamo sempre l'origine artificiale del personaggio e dei contenuti. Non è nostro intento confondere, ma mostrare come la sensibilità umana possa guidare la potenza scientifica dell'IA per creare qualcosa di emotivamente risonante e concettualmente sperimentale. Alina è la prova che l’arte del futuro è una collaborazione profonda tra uomo e macchina, dove entrambi i partner contribuiscono a superare i limiti tradizionali della creazione.