domenica 12 giugno 2016

Arredare un telegiornale

Ognuno di noi ha arredato la propria abitazione una volta nella sua vita. Ebbene, ognuno di noi ha scelto mobili, soprammobili, decorazioni, quadri, cornici, fiori, tende e così via. Ognuno di noi ha scelto quello che più preferiva allo scopo di dare un tocco di personalità e gusto alla propria casa, al proprio spazio. 
I principali canali televisivi, nelle loro testate giornalistiche, hanno al vertice un direttore e la struttura di solito è indiscutibilmente legata alle scelte di costui, proprio come fosse un appartamento. Il direttore di testata spesso è una scelta politica dell'azienda televisiva e chiaramente quando l'azienda televisiva è un'azienda pubblica le scelte le fa il governo. E' chiaro che ogni TG, ogni servizio in esso contenuto è una scelta che rispecchia la linea di pensiero del direttore, che quasi mai si scosta dalle scelte del governo. Assistiamo per tanto e diventiamo spettatori di un unico punto di vista, o meglio di un contenuto di informazioni filtrate allo scopo di pilotarci nelle nostre scelte politiche. 
Un esempio chiaro sono state le numerose manifestazioni in Francia contro le politiche di riforma del lavoro, ebbene, dal momento che politiche analoghe sono state adottate anche dal nostro governo, è stato scelto di non far passare questo tipo di informazione. Nessuna rete televisiva nazionale ha approfondito il dissenso francese, nessun servizio ha mostrato la realtà dei fatti, tutto si è svolto come da programma. L'invito come sempre è quello di cercare altrove oramai è giunta l'ora di considerare i TG delle reti televisive nazionali organi di propaganda del governo.

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