sabato 29 agosto 2015

Meglio poveri e ignoranti

Una delle caratteristiche principali di ogni popolo, dalla preistoria sino ai giorni d'oggi è stata quella di conquistare i propri spazi vitali e di esercitare su di questi il proprio predominio. L'ordinamento del predominio, dai capi tribù sino alle moderne democrazie, viene comunque gestito da pochi, ovvero da eletti, da rivoluzionari che hanno conquistato il potere, da famiglie reali, da militari o da qualsiasi altra persona o gruppi di persone che hanno le chiavi delle armi e la licenza di amministrare il patrimonio dei
loro popoli. Gli spazi vitali dei più forti, con il tempo sono cresciuti di dimensione ed hanno incontrato altri popoli, fronteggiandoli, inglobandoli, convertendoli alla propria religione. Tutto questo con strategie di ogni genere, una delle più usate è stata ed è tutt'ora la guerra. I popoli più forti si sono insediati con la forza nei territori più prosperi, sterminando gli indigeni, reclutando schiavi, proprio dove la materia prima poteva servire a qualcosa di più che cibarsi, dal momento che la pietra non era più idonea per costruire armi efficienti. Occorreva il ferro, una delle risorse che ancora oggi è indispensabile per l'apparato militare di ogni popolo, i territori occidentali sono ricchi di miniere di ferro, un po' anche per la posizione dei continenti, vicini al polo nord. Con il ferro e successivamente con il carbone l'uomo ha costruito e avviato le macchine, cavalcando le grandi ere della rivoluzione industriale, servendosi più che altro dell'energia del vapore ottenuta mediante la combustione del carbone che scaldava l'acqua nelle caldaie delle fabbriche, delle locomotive, delle navi. Con lo sviluppo dell'energia elettrica si sono costruiti motori ancora più efficienti e i combustibili che occorrevano per muovere il mondo delle macchine si orientavano sempre di più verso il petrolio. Il petrolio è un combustibile fossile che si ottiene tramite estrazione ed i processi di estrazione sono comunque processi industriali. Per natura il petrolio è riserva di grandi giacimenti sparsi un po' ovunque in tutto il mondo, ma concentrati più che altro in medio oriente, in africa, insomma in zone climaticamente calde. 
L'occidente rendendosi conto dell'insufficienza di questo combustibile nei propri territori, indispensabile per il funzionamento dell'industria e dei mezzi di trasporto, ha pensato bene di estendere il proprio predominio verso territori molto lontani da noi per religione e costumi. Sono iniziate così le guerre più importanti dell'ultimo secolo motivate sempre e comunque da motivi economici e espansionistici. Le colonie sono state vani tentativi di conversione dei popoli mediorientali, quindi l'unico modo per avere le risorse energetiche a basso costo era lasciarli nell'ignoranza e nella povertà. Lasciando che questi popoli si arricchissero di conoscenza, che prendessero coscienza dei propri diritti sul lavoro e quant'altro potesse renderli meno schiavi, sarebbe stato deleterio per l'intero occidente. I costi di estrazione del petrolio sarebbero stati molto più alti in quanto la mano d'opera sarebbe costata molto di più. La conquista dei diritti sul lavoro che in occidente si è affermata grazie alle rivoluzioni, alle lotte sindacali, agli ideali moderni espressi in origine dal socialismo, dal comunismo e successivamente dalla maturazione del concetto di lotta di classe in generale, ha prodotto una risposta concreta: l'aumento del costo del lavoro. Il potere occidentale non essendo riuscito a mantenere nei propri popoli il concetto di schiavitù, non contemplato apparentemente nelle logiche democratiche, ha preferito mantenerlo altrove. Così l'occidente ha scoperto che nella povertà e nell'ignoranza l'uomo può rimanere per sempre schiavo e per mantenere un uomo schiavo occorre che sia costretto ad esserlo. Solo i regimi autoritari, sorretti da religioni interpretabili a misura di potere, possono mantenere questo stato di cose, possono fare in modo che un operaio riesca ad estrarre il petrolio al minimo costo possibile affinché noi potessimo ingrassare smisuratamente la nostra gente. L'occidente si è adoperato e si adopererà ancora affinché in questi paesi poveri l'ordinamento politico rimanga sempre con logiche medievali, con dittatori al potere in grado di far lavorare la gente a costi bassissimi con armi e con mezzi prodotti e venduti da noi.
Il ferro in cambio del loro petrolio, con la differenza che il petrolio non fora la pelle, il ferro si.

venerdì 28 agosto 2015

Le piccole cose povere



Sono le piccole cose povere, essenza di vita che nella loro struttura ripercorrono i nostri ricordi. La vita che ne conserva i profumi è la scatola immensa di poesia che restituisce ogni volta al cospetto dei nostri occhi, le immagini di quell'intenso passato ancora vivente. Le piccole cose povere, che non sono mai morte, che il tempo le ha consumate, mai distrutte, nella loro semplice, ma divina forma, esasperate dai rimpianti, dalle lacrime, conservano voci socchiuse. Le piccole cose povere che un tempo nascevano dal niente, dalle abili mani di chi ha avuto il cuore di crearle, oggi si sono tramutate in essenze di vita, melanconica gioia, sottile e delicata carezza di un passato.

giovedì 27 agosto 2015

Invasione di zanzare tigri

Si chiamano scientificamente Aedes albopictus Skuse e sono le cosiddette "zanzare tigri" per il loro colore striato bianco e scuro. Sono di origine tropicale, ma le uova e le larve vengono importate nel nostro paese attraverso carichi merci provenienti da terra o da mare, copertoni, piante, vasi e quant'altro possa ospitare piccole quantità di acqua stagnante. Così dagli anni novanta in poi quest'insetto ha trovato da noi, anche grazie al cambiamento climatico, un ambiente idoneo alla sua riproduzione. 
Ultimamente, in questo periodo estivo, queste zanzare sono sempre più presenti ed avendo la caratteristica di essere attive anche di giorno, con una capacità di pungere molto velocemente, la nostra cute diventa spesso irritata e grattarsi freneticamente diventa inevitabile. Sono così aggressive che riescono persino a pungere oltrepassando la stoffa dei vestiti. 
Questo insetto, spesso portatore di malattie tra le quali la "febbre del Nilo", la "febbre gialla" e alcuni tipi di encefalite, può essere combattuto in qualche modo, per esempio evitando che il drenaggio dell'acqua piovana venga impedito dal fogliame che intasa le grate delle fogne, evitando buche nelle strade che fanno stagnare acqua per oltre tre giorni, ma soprattutto con un buon intervento di ricerca scientifica allo scopo di trovare una soluzione. 
In una città o in un paese tenuto male, dove l'igiene è scarsa, dove l'acqua stagna, ma soprattutto dove la cialtroneria sul controllo delle merci importate
è fuori dal comune questo "piccolo" problema è un altro fattore che rovina il nostro clima.
Addio alle sere d'estate sul balcone, nel giardino, o nella piazzetta con gli amici, ammesso che si abbia voglia di schiaffeggiarci un po' ovunque, ma con poco successo, perchè la zanzara tigre morde in un attimo e fugge via veloce.

mercoledì 26 agosto 2015

L'universo degli artisti

Chi dalla luna ha tratto la personalità, chi dall'ombra del bavero di un cappotto appeso all'attaccapanni ha immaginato l'uomo nero, chi dal rumore meccanico di un vecchio pendolo ha immaginato tacchi a spillo in marcia verso chissà dove, chi dal calore di una mano ha immaginato il dopo, il poi e il quando, chi  da percezioni simili è riuscito a comporre, scrivere, interpretare, ha sicuramente conosciuto la propria potenzialità artistica. Da tutti questi affascinanti frullati di eventi, l'artista restituisce piogge di coriandoli colorati, che cadono in qualche modo seguendo le orme del pensiero creativo.
Gli artisti sono anime sole che fagocitano la realtà per crearne un'altra, più brillante, più emozionale. Gli artisti sono dei moltiplicatori di emozioni e da questo l'amore nei trae assai profitto. L'artista esalta le piccole cose, determina gli angoli dove non ci sono, traccia linee sopprimendo gli angoli, colora di rosa ciò che è celeste, colora di celeste ciò che è rosa. 
Tutto questo chiaramente vive e regna al di sopra della realtà quotidiana, della banalità, della morale, delle regole di vita. L'artista non potrà mai essere un vero politico, perchè dovrebbe seguire un ideale dettato da altri per il quale non crederà mai, non potrà mai convincersi delle regole istituite, in quanto è l'artista che crea le proprie regole. L'artista vive specchiandosi, controlla attraverso lo specchio reale o virtuale la sua trasformazione, il suo evolversi per dare vita ad un'eruzione vulcanica che successivamente regalerà al mondo. 
L'artista nasce e non diventa, magari apprende, si perfeziona e studia per condividere esclusivamente la lingua, il pentagramma, la figura, l'azione, il movimento, il portamento, la dizione, il pennello, la macchina fotografica, la macchina da presa, la penna e così via, ma rimane libero di usare tutto questo come meglio crede. 
L'artista da piccolo saltava in mezzo agli altri per farsi vedere meglio, piangeva spesso per attirare l'attenzione, fingeva di ridere per far confusione, catturava chiocciole con il desiderio di schiacciarle, ma non lo faceva perchè la chiocciola quando rientra nel suo guscio emette un piccolo e tenero suono, un leggero schiocco che pare un bacio, altre volte la chiocciola rientra con un rispettoso silenzio. A volte l'artista viene travolto da piogge battenti che spezzano il cuore, frequentemente l'artista si innamora, si illude ed illude, creando mondi, in cui vive, sogna, crea e muore. 
Quando gli artisti condividono il proprio amore spesso danzano, si scambiano il cuore, ci giocano, festeggiano, gemono, ridono e piangono, nel sesso tripudiano tra migliaia di scintille.
Quando due artisti si separano, dal loro dramma traggono amarezza, non si comprendono più, le migliaia di scintille diventano lapilli che bruciano, scoccano frecce velenose, così si allontanano e muoiono in un lago di pece bollente. Poi, nel corso della loro esistenza riemergono, neri, unti e fumanti, si tolgono la pece dalla pelle, lentamente, perché è dolorosa, con pazienza e con terrore poi si scoprono. Lavati dall'unto nero delle loro anime morte adesso brillano lucidi al sole, cromati di argento che specchia, poi si posano l'uno di fronte all'altro osservandosi tramite il loro riflesso e restituendosi reciprocamente inevitabili immagini distorte, ma miracolosamente nuove.
L'artista dipinge ogni sogno al fine di fuggire ogni realtà, per restare sempre in un sogno diverso.

martedì 25 agosto 2015

Povera Firenze

Chi frequenta Firenze per le vie del centro di certo non si accorge di cosa c'è oltre, ovvero nelle zone al di la delle antiche mura, quelle zone transitate dai residenti ogni giorno per andare a lavoro. Mi riferisco ai viali della circonvallazione, alle periferie di Novoli, Peretola fino ad arrivare ai comunii limitrofi, tra cui Scandicci, passando dal viadotto dell'Indiano. Ecco, proprio transitando da queste zone ci si accorge di quanto questa spelendida città sia stata riempita da interminabili cantieri, molti dedicati alle future linee della tranvia. Pare di viaggiare in una città colpita da calamità naturale o dalla guerra, transenne ovunque, persino intorno agli splendidi giardini della Fortezza da Basso. Percorrendo la città nelle periferie a nord e sui viali ci si imbatte in interminabili code di auto, che per raggiungere qualsiasi luogo devono fare percorsi obbligati allucinanti. I lavori di manutenzione sul viadotto dell'Indiano che dovevano svolgersi nel periodo estivo, sono ancora in corso ed obbligano la percorribilità delle automobili provenienti dalla parte dell'Arno su un'unica corsia. Si forma così una coda di oltre un chilometro che obbliga gli automobilisti a stare fermi sul ponte per molto tempo. Siamo ancora ad agosto, cosa accadrà quando la gente rientrerà dalle ferie i primi di settembre? 
Sui viali della circonvallazione prima di questa estate le code erano quotidiane, percorsi assurdi per arrivare al policlinico di Careggi, mentre si apprende ad oggi che molti dei cantieri rimarranno in corso d'opera per molto tempo ancora. 
Povera Firenze, ma soprattutto poveri fiorentini.

Sopravvivo tra le ceneri

Un caro saluto a tutti, ritorno dopo molto tempo dopo aver dato un occhio a tutti i miei blog e siti sparsi un po' in qua e un po in là nella rete. Ritorno stavolta con un blog unico, un blog molto personale, dove idee, considerazioni, racconti, poesie non hanno più speranza, se non quella di rimanere qua, a disposizione di chi mi vuole seguire in qualche modo. 
In passato ho dato luce a diverse creazioni, che hanno rimbalzato a giro per il mondo della rete, tra cui due film che qualcuno conosce e che nel corso di queste cronache non esiterò nel proporli di nuovo.  Non esiterò a dare un occhio al mondo che ci circonda, perché mio malgrado ci sguazzo dentro come ognuno di noi d'altronde, la rete ancora ad oggi offre possibilità pressoché illimitate per fare in modo che ognuno possa sfogarsi al meglio. Vi auguro una buona lettura.